La Shoah e la natura dell’uomo

La Shoah e la natura dell’uomo

Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, nella quale si ricordano le vittime dell’olocausto.

Ciò che ha portato a questo sterminio è sicuramente legato al concetto di razza ariana di cui Hitler faceva propaganda.

La Shoah è uno dei numerosi esempi di come spesso la natura umana porti l’uomo ad agire per fare del male ai propri simili. Ancora oggi non è possibile sapere esattamente cosa porti la mente dell’uomo a fare del male, ma tanti hanno provato a spiegare, più o meno, come funziona la natura umana.

LA NATURA UMANA

La natura umana è l’insieme delle caratteristiche distintive, compresi i modi di pensare, di sentire e di agire, che gli esseri umani tendono naturalmente ad avere.

La riflessione sulla natura umana ha spesso avuto l’esito di negare la naturalità dell’uomo e di collocare la sua “essenza” esclusivamente nella dimensione culturale: “L’uomo non ha natura ma solo storia”, si dice spesso. In realtà, storia e natura umana si influenzano a vicenda, poiché un uomo, per quanto la sua natura possa essere “malvagia”, non arriverebbe mai, se non con l’ausilio della cultura circostante e di chi condivide le sue idee anche in base al periodo storico, ad avviare qualcosa di tanto disastroso quanto lo sterminio di un’intera etnia.

Non possiamo sapere con esattezza quali siano i fattori che determinano un cambiamento nel comportamento dell’uomo e quindi nella sua natura.

David Hume, filosofo del ‘700, influenzato dalle idee illuministiche, cercò di spiegare la natura umana utilizzando il metodo scientifico-sperimentale. I suoi studi ed “esperimenti” lo portarono però alla conclusione che l’uomo non può essere in realtà studiato secondo verità oggettive e i suoi comportamenti non sono prevedibili secondo “esperienze campione”, sperimentate da altri: sono, infatti, le esperienze personali di ognuno di noi a definire la nostra natura umana. L’uomo è guidato solo dal proprio istinto e dai propri sentimenti.

IL LIBERO ARBITRIO

La natura umana dipende dal libero arbitrio.

Per libero arbitrio, si intende la possibilità di scelta tra il bene e il male che viene data ad ogni essere umano. Se venisse imposto a tutti il bene, nessuno potrebbe dimostrare che l’avrebbe scelto di sua spontanea volontà; perciò, definire la natura umana di ognuno di noi non avrebbe alcun senso.

Proprio perché ognuno di noi può scegliere se seguire la strada del bene o quella del male, esistono persone la cui natura umana è guidata dal male. Ecco perché, sempre in maniera imprevedibile, la natura dell’uomo può variare e portare la persona ad agire a discapito del prossimo.

LA SHOAH

Proprio la possibilità di scegliere tra bene e male ha portato Adolf Hitler e chi la pensava come lui a credere nell’esistenza di una razza perfetta, ovvero la razza ariana.

Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, in ricordo di tutte le vittime della Shoah. È stata scelta questa giornata perché essa corrisponde alla data della liberazione dei deportati dal campo di concentramento Auschwitz-Birkenau: in questo giorno, le truppe alleate riuscirono a liberare i sopravvissuti dal campo di concentramento più grande dello Stato nazista.

Precedentemente, nel 1933 in Germania e nel 1938 in Italia, erano state approvate le leggi razziali, le quali imponevano delle limitazioni per chiunque fosse ebreo o parente stretto di ebrei.

Nel 1940 erano, invece, iniziate le deportazioni: gli ebrei, ma anche tutti coloro che venivano considerati “imperfetti” (disabili, omosessuali, rom), venivano deportati nei campi di sterminio.

Qui, anziani, bambini e inabili al lavoro venivano immediatamente uccisi, mentre coloro che potevano lavorare lo facevano in condizioni estreme.

I campi erano luogo di atroci torture per coloro che si opponevano agli ordini impartiti dalle SS e diventarono, dal 1942, luoghi di morte. Con l’avviamento della “soluzione finale”, tutti i deportati andavano sterminati e non serviva più salvarli temporaneamente per farli lavorare.

Ancora oggi non sappiamo cosa abbia spinto, in primis Adolf Hitler ma anche chi condivideva le sue idee, ad avere tutto questo odio nei confronti degli ebrei. Le ipotesi sono innumerevoli, tra cui le più conosciute e plausibili sono:

  • i motivi economici: gli ebrei in Germania erano per la maggior parte persone benestanti e quindi detenevano il controllo dell’economia tedesca;
  • i motivi “religiosi”: Hitler si definiva cattolico e pensava che gli ebrei, essendo coloro che avevano condannato Cristo, fossero la causa dei problemi in Germania;
  • i motivi politici: l’odio di Hitler per gli ebrei era senza dubbio anche una convenienza politica. Incolpando di tutto gli ebrei, poteva ottenere il consenso degli alleati che disprezzavano le persone diverse da tedeschi e nazisti.

Ad ogni modo, uno solo dei motivi sopra elencati, se preso singolarmente, non era sufficiente a scatenare lo sterminio degli ebrei.

La combinazione di questi e la fiducia che il popolo aveva in Hitler (presentatosi come colui che sarebbe riuscito a  “ricostruire la Germania”, per renderla più ricca e potente), portarono a quella che noi oggi ricordiamo come Shoah, evento in cui morirono circa 15 milioni di persone.

LA NATURA UMANA DURANTE LA SHOAH

In conclusione, la natura umana ha davanti a sé sempre due strade, quella del bene e quella del male. Durante il periodo nazista, l’uomo ha scelto la via del male, nuocendo a tutti coloro i quali, per le idee di un singolo che aveva convinto molti, erano considerati imperfetti.

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